Stalking e danno mediato

Come abbiamo già detto in precedenza il reato di stalking è definibile in quel comportamento che con condotte diverse e persecutorie, anche se non in via permanente, bensì, abituale, produca delle interferenze nella vita privata delle persone, attraverso comportamenti violenti, tali da rendere la vita stessa della vittima invivibile. Numerose sono le condotte che possono concretizzare questi fatti illeciti a danno sempre più spesso di ex mogli, conviventi o colleghe di lavoro. Le cronache estive e non ci hanno ormai elencato quanto possano essere scandalosamente variegati i comportamenti violenti degli stalkers. La Corte di Cassazione con la sentenza nr. 32404 del 30 agosto 2010 ha confermato la custodia cautelare in carcere di un uomo che aveva inviato numerosi filmati e messaggi a luci rosse alla propria ex attraverso un social network. In particolare l’uomo, dopo aver avuto una relazione sentimentale con la compagna, le aveva inviato ripetutamente foto e video che li ritraevano durante i loro rapporti sessuali, pubblicandoli su Facebook. Un'altra situazione tipica che si realizza sui social networks è quella relativa alle amicizie che nascono e si formano su internet. A Firenze una ragazza conosce un uomo  mediante un social network scambiandosi il numero di telefono. Per lei inizia un calvario di pesanti molestie telefoniche  e avances sessuali, fintanto che non è stata costretta a denunciare l’accaduto ai Carabinieri che hanno immediatamente arrestato l’autore del reato. Potremmo proseguire ad oltranza enumerando casi su casi di molestie che iniziano come normali amicizie attraverso internet e si consumano come i più subdoli dei reati. Non vogliamo demonizzare in questa sede in alcun modo quello straordinario strumento che è internet con tutte le sue applicazioni, ma trattandosi di un mezzo che entra senza filtri direttamente nell’intimità delle abitazioni, nelle famiglie, a contatto con i giovanissimi, comporta delle implicazioni che quanto meno devono portarci a riflettere sulle conseguenze che potrebbero scaturire da un utilizzo troppo superficiale ed avventato dello strumento mediatico. La rete porta in casa il mondo con le sue gioie, i suoi panorami meravigliosi ma porta inoltre coloro che di questo mondo ne vogliono abusare per soddisfare libidini e angosce represse. Lo stalker è un soggetto con gravi problemi di interazione sociale che con l’intento di costruire una relazione sentimentale, impone la sua presenza in modo persecutorio anche di fronte a risposte negative. Di solito sono soggetti con personalità borderline che pur iniziando il loro contatto mediante una normale amicizia su facebook, inviando mail, sms se non addirittura scrivendo frasi con lo spray sui muri del palazzo della prescelta, proseguono in un crescendo continuo, culminante in vere e proprie aggressioni. E’ di tutta evidenza quanto sia devastante il danno che si arreca in capo alla vittima, che in questa sede tralasciamo avendolo trattato in precedenza, bensì, si vuole sottolineare il cosiddetto danno mediato che subisce il nucleo familiare convivente con la parte offesa che non può essere trascurato, in specie quando si tratti dei propri figli. Nel reato di stalking vi è sicuramente una valenza psicologica ed emotiva che coinvolge altresì i conviventi, il padre la madre o i fratelli della vittima. L’intero nucleo familiare subisce nelle forme più manifeste l’ansia, l’angoscia, vivendo una sorta di impotenza e costrizione, nell’assistere agli atti di violenza subiti dalla propria figlia. Infatti, oltre  alla vittima,  la famiglia  viene mortificata e colpita nei suoi valori, subendo un danno esistenziale che da una parte può indurla a chiudersi in un pericoloso isolamento, e dall’altro,  non trova nemmeno une vera e propria sanzione a sua tutela essendo molto difficile la dimostrazione del danno medesimo. La maggiore consapevolezza dell’esistenza di questi fenomeni scaturenti anche da internet e la necessità di doverli affrontare, anche in ambito familiare, in tutti i loro aspetti deve essere il frutto di una azione sociale che coinvolga non solo le vittime degli stalker, bensì, armonizzando una risposta al crimine con un approccio integrato a tutta la famiglia.

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